La Storia
Io, la mia famiglia …
IO, ADESSO
Mi chiamo Niccolò e sono parte della grande famiglia che da più di 130 anni è proprietaria di Villa Monsoglio e dei suoi poderi. Sinceramente non so cosa avesse in mente il mio antenato quando acquistò tutto questo nel 1884. Mi è difficile immaginarlo oggi. Forse fu il desiderio di tramandare e valorizzare una villa con un paesaggio così straordinario da spingere Leonardo da Vinci a dipingerlo alle spalle della Gioconda. Forse la volontà di essere parte di una grande storia che aveva già accolto alcune delle più illustri famiglie fiorentine come i Peruzzi, banchieri e mercanti di parte guelfa o come i Capponi che ebbero nell’illustre Gino, amico intimo di Foscolo, Manzoni e Leopardi, il più famoso di quella casata.
240.000 LIRE
Il 6 giugno del 1884 il mio antenato Francesco di Giovanni Pasquali da Cepperello comprò Villa Monsoglio e le sue terre per 240.000 lire. Da allora ce ne sono state di storie da raccontare… di camicie e di paracaduti, di croci dipinte sul tetto, di furbi fattori e di amori, di avventure che sanno di tabacco e di seta, di un film girato in una di queste coloniche e diventato a sorpresa un ‘Ciclone’ al botteghino. D’altra parte neppure il mio celebre antenato avrebbe potuto immaginare tutto quello che è andato in scena fra queste mura in questi ultimi 130 anni.
UNA GRANDE RESPONSABILITÀ NELLE MIE MANI
Ho voluto immaginare, insieme ai miei familiari e a chi mi aiuta in questa impresa, un nuovo futuro per Villa Monsoglio. Un futuro che promettesse di essere interessante e che allo stesso tempo fosse rispettoso della qualità artistica della Villa, in termini di unicità e come patrimonio di bellezza. Da un lato tutti siamo sempre più consapevoli che la conservazione dei beni culturali è un bisogno primario delle società evolute, dall’altro c’è la necessità di rivitalizzare e rinverdire la bellezza di un oggetto che non può essere chiuso in uno scrigno.
UN NUOVO LOGO E UN NUOVO SIMBOLO
Nel gennaio del 2015 ho iniziato a costruire pezzo su pezzo il nuovo futuro di Villa Monsoglio, con un progetto capace di darle nuovo slancio. Un impegnativo ed estenuante restauro durato ben 5 anni – 2006-2011 ci aveva consegnato un enorme interrogativo riguardo al futuro. In più la Villa ed il suo patrimonio pittorico che adorna le sale aveva bisogno di adeguarsi ad uno stile di vita attuale. In poche parole c’era necessità di pensare un nuovo futuro. Events in Tuscany è la frase che ho scelto per accompagnare il nuovo logo – Villa Monsoglio – ridisegnato e arricchito di un elemento simbolico.
ADESSO C'È PIÙ GUSTO
L’impegno preso riguarda la capacità di progettare eventi a 360° negli spazi della Villa e nei 350 ettari che la circondano e che lambiscono, oltre che le sponde del fiume Arno, anche una buona parte del Parco naturale e oasi faunistica della Diga della Penna. L’obiettivo è di dare vita a sempre nuovi Eventi, essere il possibile set di altri film di successo come lo è stato il Ciclone di Pieraccioni, costruire un percorso del gusto con una chef di fama internazionale – Donatella Zampoli – che è diventata una resident chef per tutte le occasioni che contano.
SINERGIE ED ENERGIE CON IL BORRO
La grande tenuta agricola, con i suoi percorsi che si snodano per chilometri nel verde coltivato ed in quello selvaggio, è lo spazio ideale per organizzare eventi finalizzati alla costruzione di team building & coaching, dove cimentare ed edificare strategie ed alleanze di lavoro, dove mettere insieme il lavoro di aziende dentro un ambiente protetto e magico. Ma è anche lo spazio ideale per chi ha scelto di soggiornare in zona, ad esempio nelle residenze del Borro, non distante dalla Villa, e ugualmente godere degli spazi della Villa per eventi e fashion show.
UNO STAFF A TEMPO PIENO
La collaborazione con i migliori partner del settore, la professionalità di un’organizzatrice di eventi interna alla struttura e la passione dei suoi proprietari renderanno unico ed indimenticabile l’evento o il vostro giorno speciale. Villa Monsoglio può essere il luogo perfetto anche per riunioni aziendali, degustazioni, cene di gala, sfilate di alta moda e può essere inoltre utilizzata come set fotografico e cinematografico, grazie all’unicità dei suoi spazi interni ed esterni.
… e altre piccole storie
IL PAESAGGIO INTORNO A LISA
La Gioconda è con ogni probabilità l’opera d’arte più conosciuta al mondo. Il paesaggio, che occupa gran parte del quadro, altro non è se non una rappresentazione pittorica del territorio di Laterina e di Pergine Valdarno, ovvero i territori limitrofi a Villa Monsoglio. Non stupisce che questo paesaggio suoni familiare a chi arriva a Villa Monsoglio. Una sorta di dejà vu se si considera la notorietà e l’esposizione di questa opera d’arte. Risulta che Leonardo da Vinci fosse al lavoro da queste parti all’inizio del ‘500 (su sommissione di Cesare Borgia nel 1502 e di Pier Soderini, amico di famiglia, nel 1503).
LA SCALA E LE PITTURE DEL BIMBACCI
Verso la fine del ‘600 ed inizi ‘700, nei due decenni a cavallo del secolo, vengono realizzati due importanti interventi che ancora oggi fanno parte del patrimonio artistico della Villa: la scala monumentale da cui si accede al prato attraverso due scalinate gemelle, in stile barocco, disposte a tenaglia, e gli affreschi a parete e a soffitto che si trovano nei saloni a piano terra, ad opera del pittore Atanasio Bimbacci di scuola volterrana.
GLI ANNI DELLA GUERRA
Durante il periodo bellico ( 1940-1945) il fronte rimase a lungo qui vicino. Villa Monsoglio fu in certi periodi un ospedale ed un rifugio tanto che, per proteggerla dai frequenti bombardamenti, fu dipinta sul tetto una grossa croce rossa per segnalare al corpo di aviazione alleato che la Villa era momentaneamente un ospedale da campo. Il fronte correva lungo l’Arno, nella zona della villa erano stanziate le truppe tedesche e oltre il fiume le forze alleate.
PARACADUTI & CAMICE
Le camicie di seta per contadini furono, da queste parti, prima una necessità e poi una moda. Dai tanti paracaduti che venivano lanciati sulla zona, a volte contenenti generi di sussistenza altre volte soldati che andavano a creare nuclei di combattimenti alle spalle delle linee tedesche, i contadini presero l’abitudine di cucire delle camicie di seta. Quella che era stata una creazione bellica divenne presto un oggetto di moda, un lusso per gli stracciati abiti dei contadini della zona.
UN CICLONE DI INCASSI
Per i tanti italiani che l’hanno visto in sala o al cinema questo è il film ( record di incassi nel ’96-’97) che ha consacrato la verve comica di Leonardo Pieraccioni. Il film racconta le avventure che si scatenano con l’arrivo inatteso di un gruppo di bellerine spagnole in un quieto angolo della campagna toscana. Per mettere in scena la campagna toscana nella sua vera essenza, il fiorentinissimo regista ha scelto il podere la ‘Giuncaia’ di Villa Monsoglio.
Il desiderio di tramandare e valorizzare una villa con un paesaggio così straordinario da spingere Leonardo da Vinci a dipingerlo alle spalle della Gioconda.